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"Rinunciare a tutto per salvare la testa" •

L’eroica quotidianità nella Roma di Luglio (calcola il tuo punteggio)


caldo“Roma a Luglio” è l’anticamera e il preannuncio del terribile “Roma ad agosto” con la differenza che ad Agosto molti romani emigrano mentre a luglio son tutti qui a godere a pieno della città eterna in sintonia con migliaia di turisti di tutto il mondo!

In fondo Roma a luglio è come Roma a gennaio o a febbraio…: se pensi che la gente sia in vacanza ti sbagli perché non è così! Sono tutti in città, forse per mancanza di ferie, o forse per godere di un po di calduccio, delle “belle giornate”. Ma chi ha detto che le belle giornate sono quelle in cui il Sole struscia minacciosamente il pianeta Terra per cercare di bruciarlo?

Se penso a una “bella giornata”, penso al sole di gennaio o di febbraio che, bucando l’aria fredda e secca dell’inverno, piacevolmente riscalda coi suoi raggi tra la sciarpa e il cappotto quando esci di casa; non penso certo al sole-nemico che a luglio, ti aspetta appena oltrepassi il portone del condominio, abbandonando l’unico posto fresco della città dove verrebbe voglia di mettere il tavolo e le sedie per pranzarvi in pace ogni giorno.

Eppure si dice che a Roma, d’estate, ci siano sempre belle giornate. Non oso pensare a quelle brutte, ma in queste belle giornate di sole la vita diventa difficile. Mangiare, dormire, muoversi diventano atti eroici degni di una medaglia al merito, di onorificenze nazionali e di riconoscimenti internazionali.

A fatica si riesce a mangiare e a camminare e voci non ufficiali parlano di gente che – udite, udite! – riesce a dormire!

A luglio, questi lodevoli atti eroici rendono gloriosa la quotidianità, cioè riempiono di trionfo quelle azioni che, in altre stagioni e con altre temperature meno inclementi, compiamo ogni giorno senza pensarci.

E’ così che vestirsi, restare vestiti, uscire di casa, lavorare, mangiare, studiare… acquistano in questo periodo di calore aggressivo, una sfumatura epica. Se potessimo creare una piccola gara a punti, potremmo assegnare ad ogni azione un punteggio e coronare il più valoroso con una onorificenza speciale.

Potremmo così attribuire 2 punti a chi si veste ogni mattina e rimane vestito fino a sera (tanto per incoraggiare a non uscire nudi o nude di casa), 3 punti a chi fa colazione col latte caldo, 4 a chi mette la maglia della salute, 5 a chi dorme col pigiama, 6 a chi esce di casa dopo le undici del mattino, 7 a chi guida la macchina, 8 a chi va in palestra, 9 a chi bada a figli piccoli (e un punto in più per ogni figlio, tanto per incentivare le famiglie), 10 a chi riesce a non sventolarsi con un libro, un foglio di carta o con le mani (è inutile e brutto a vedersi!).

Passeremmo poi a punteggi alti dedicati a chi compie gesta eroiche degne di essere ricordate a fine giornata: 15 punti a chi studia per sostenere esami (5 punti in più come incoraggiamento a chi lo fa in una università statale italiana), 20 punti a chi cucina e 25 a chi lava i piatti (qui le mamme schizzano in classifica!); 30 punti a chi spazza e passa il mocio; 40 a chi lava i panni e 50 a chi li stira (ormai stravincono le mamme!). 55 punti assicurati per chi fa la fila alle poste o in altri sportelli pubblici.

Riserveremmo poi 60 punti a chi, la domenica, partecipa alla Santa Messa in chiese calde senza climatizzatori (di chiese attrezzate non ne conosco a Roma, eppure luglio e agosto arrivano ogni anno senza sorpresa!), con l’aggiunta di 2 punti per ogni minuto di omelia dopo il quinto (si capisce, si?).

Si potrebbero elencare diversi fatti eroici nella quotidianità estiva romana, ma vogliamo – per concludere – riservare un momento di religioso raccoglimento e dedicare 90 punti a tutti i romani che a luglio utilizzano i mezzi pubblici per muoversi in città: 90 per chi viaggia in autobus, 95 per chi si muove in tram e 100 per chi usa la metro, con l’aggiunta di 10 punti per ogni fermata effettuata e 30 punti di bonus per chi passa a fare “il cambio a Termini”. L’utilizzo della metro B offre 10 punti extra, 20 punti omaggio se si viaggia sulla B1!

Pensate che sia troppo generoso? Provate ad utilizzare la metro (meglio la B) a Roma, a luglio, sotto l’amministrazione di Ignazio Marino, nell’era dei cosiddetti “scioperi bianchi”(dove i treni passano si e no ogni… forse… passano), con 35 gradi in banchina e 45 dentro i vagoni, accompagnati corpo a corpo da un misto di viaggiatori (romani e turisti) zuppi di sudore, in vagoni senza finestrini e senza aria condizionata, tra urla e gemiti, tornelli non funzionanti e porte guaste… (A proposito, lunedì c’è lo sciopero, quello vero di 24 ore!)

Ricapitoliamo 100 punti per chi va in metro, più 10 se vai in metro B, più 20 se osi (pardon, usi) la B1.

Si dice che l’Europa faccia il buono e cattivo tempo sui paesi della Comunità Europea, e che l’Italia stia a guardare e ad obbedire. Ma in questi tempi di sbarchi di rifugiati, di attacchi islamisti, di malattie infettive e di micidiali ondate di caldo, si può affermare con certezza che in Italia, il bello e il cattivo tempo lo fa l’Africa. Leggi anche: #MetroC di Roma: quel frammento esistenziale tra il panico e la gloria

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