Con la fede digitalizzata ciò che è in gioco è la visione stessa della Chiesa e dell’uomo.

Minacciati nella carne dal coronavirus, come San Tommaso sentiamo il bisogno di toccare con mano la carne di Cristo Risorto. A causa della pandemia vediamo spostarsi pericolosamente il peso della realtà sulla dimensione spirituale a discapito di quella materiale e corporea. È urgente che la Chiesa rioccupi il suo luogo e ripopoli gli spazi abbandonati. Da tempo una Chiesa in ritirata dalla scena pubblica ha smesso di occupare spazi e ora col Corona virus, lo stop alle Messe e la digitalizzazione della realtà sacramentale corre il serio pericolo di schiacciarsi su una vaga forma di spiritualità che facilmente può tramutarsi in mera virtualità.
Ricevo questo articolo da un amico, giovane professore di religione che ha studiato teologia nella facoltà spagnola di San Damaso (Madrid). Una interessante riflessione sui tempi che stiamo vivendo e sui rischi di una Chiesa in ritirata, chiusa in una spiritualità fatta di sacramentalità digitalizzata e comunità in streaming…
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