Testa•del•Serpente

"Rinunciare a tutto per salvare la testa" •

Archivi per il mese di “gennaio, 2016”

Attacco totale al Family Day (il giorno prima).

Un attacco informatico firmato “Anonymus Italia” ha imbastardito nella notte il sito web ufficiale del Family Day 2016. La mattina del 30 gennaio infatti, il sito familyday2016.it è apparso “hackerato”: presentava su sfondo nero la scritta “stop omofobia” assieme al motto obamiano “love is love”. Su Twitter, l’account di Anonymus ha rivendicato l’attacco notturno in nome della “libertà” twittando “The Freedom is life“, un motto che male si concilia con attacchi informatici che ledono la libertà di espressione di singoli o gruppi di persone.

UN CLIMA DI ODIO E DI VIOLENZA

Non si tratta di un attacco isolato ma di un gesto che si inserisce a pieno titolo nel clima di odio e di violenza che gli attivisti LGBT alimentano da diversi mesi contro le famiglie e le persone impegnate nell’ambito pro-life e a favore della famiglia naturale.

Marco Tosati su La Stampa lo denuncia chiaramente: “Un’azione che si inserisce nella linea delle aggressioni di ogni genere, dal verbale al fisico, compiute dagli attivisti LGBT nei confronti delle Sentinelle in Piedi in ogni parte d’Italia negli ultimi mesi e settimane”.

Le manifestazioni pacifiche e silenziose delle Sentinelle In Piedi, infatti, sono state infatti il banco di prova della tolleranza omosessualista. Attaccati verbalmente e fisicamente da disturbatori, le Sentinelle, da mesi riempiono le piazze italiane chiedendo solo il diritto di manifestare, in silenzio e con un libro in mano. Un diritto che, a quanto pare, non può essergli concesso. Ne abbiamo parlato in questi giorni denunciando il vergognoso episodio avvenuto a Brescia, dove una donna invalida è stata sbeffeggiata e umiliata mentre manifestava in piazza Vittoria con le Sentinelle in Piedi.

TUTTI CONTRO IL FAMILY DAY!

Il popolo della famiglia è accerchiato. In questi giorni, in vista della discussione del ddl Cirinnà, tutti i quotidiani nazionali hanno contribuito alla formazione dell’opinione pubblica invitando a riconoscere i diritti degli omosessuali (diritto al “matrimonio”, diritto alla “genitorialità”!) e a dipingere chi si oppone al disegno di legge come retrogrado, bigotto e reazionario.

Nei giorni scorsi anche l’agenzia Ansa si è inchinata alla causa LGBT schierandosi apertamente a favore delle Unioni Civili e aumentando i numeri della manifestazione #SvegliaItalia dando per buona la cifra comunicata dagli organizzatori (dati che i giornali e le agenzie di stampa prendono solitamente – e con ragione – con le pinze).

Ieri è stata la volta di Ikea che ha invitato i suoi clienti ad accorrere a “celebrare con un bacio l’idea di una famiglia aperta a tutti” perché “l’amore non ha bisogno di istruzioni”. La notizia ha entusiasmato la comunità omosessuale e il sito Gay.it ha definito l’iniziativa di Ikea “un pugno allo stomaco” per i manifestanti del 30 gennaio! Famiglie italiane dunque offese dal colosso svedese esplicitamente schierato contro il Family Day.

Anche il sito TvBlog si è impegnato pesantemente per attaccare il Family Day pubblicizzando e promuovendo programmi, reality e documentari collegati al mondo gay, come ad esempio il nuovo programma di Real Tv “Di fatto coppie” specificando – scrive TvBlog – che si oppone alle “ipocrisie da Family Day”. Parole violente che creano una netta divisione tra il bene e il male, tra i “retrogradi” e “ipocriti” e l’amore vero, libero, passionale e divertente dei gay.

UN ATTACCO TOTALE DALLA TV AI SOCIAL

L’attacco è molteplice e non si ferma agli orecchini arcobaleno (di pessimo gusto) di Barbara D’Urso, all’esagerato spazio mediato concesso alle intime esternazioni sulle preferenze sessuali di Giulia Latorre (la figlia del marò italiano arrestato in India) e ai talk show sbilanciati in maniera plateale a favore delle Unioni Civili (ad esempio su Matrix di Canale 5 dove il solo Mario Adinolfi assieme a Giovanni Toti hanno cercato di difendersi da una platea di invitati pro matrimoni-gay). Su Twitter e Facebook le accuse, gli insulti e le minaccie sono all’ordine del giorno sugli account dei pro-life. Ne sa qualcosa lo stesso Mario Adinolfi, fondatore del quotidiano La Croce che ogni giorno riceve insulti pesanti e volgari verso la sua persona e la sua famiglia. Oggi tocca a Don Salvatore Lazzara reo di aver pubblicato un articolo su La Stampa a sostegno del Family Day: il giorno dopo il suo commento sul giornale torinese, il suo account Twitter è stato invaso di insulti e accuse da parte dei militanti LGBT.

ATTACCO ALLA CHIESA CATTOLICA… NEL NOME DI FRANCESCO!

Molti vescovi italiani si sono detti favorevoli al Family Day appoggiando in modo chiaro la manifestazione e invitando i fedeli a riempire la piazza. Un atteggiamento diverso da quello adottato dalla CEI nel 2015 quando la Chiesa preferì non aderire alla manifestazione del 20 giugno provocando non poca delusione tra i cattolici in piazza.

Questa volta, però, molti vescovi appoggiano la causa e lo stesso Francesco ha ribadito che “non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”. Nonostante questo, però, molti giornali laici (o laicisti) contestano il Family Day invocando proprio papa Francesco, interpretando il suo atteggiamento di apertura verso tutti gli uomini (di ogni fede e peccatori di ogni sorta) come una benedizione verso le unioni omosessuali.

Il Fatto Quotidiano, ad esempio, interpretando le posizioni del Sommo Pontefice come una apertura ai gay invoca – utilizzando quindi in maniera strumentale lo stesso Papa e i vescovi – una Chiesa “matura” che “apra gli occhi” e stia al passo coi tempi. Accuse pesanti in un paese dove la libertà di religione e di culto sono (ancora) tutelate dalla Costituzione e dove ogni cittadino dovrebbe essere libero di esercitare libertà di culto e di espressione.

Intanto il Circo Massimo si riempie di famiglie e di bambini…

Articolo pubblicato su Romagiornale.it

Family Day: i Vescovi italiani contro le Unioni Civili.

vescovi italiani fmaily dayA pochi giorni dalla grande manifestazione prevista per il 30 gennaio al Circo Massimo, si alza la voce di alcuni vescovi italiani disposti a non lasciare sole le famiglie contro la proposta di legge sulle Unioni Civili, le adozioni omosessuali e l’utero in affitto. Il cambio di rotta rispetto alla manifestazione dello scorso anno e all’atteggiamento meno intransigente e più aperturista del segretario della CEI Nunzio Galantino, è stato dettato dal cardinale Angelo Bagnasco che ha manifestato pubblicamente il pieno sostegno al Family Day incoraggiando le famiglie a prendervi parte. Parlando della famiglia ai componenti del Tribunale Apostolico della Sacra Rota, venerdì 22 gennaio, Papa Francesco ha ribadito che: “non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”. Un’affermazione che, in vista del Family Day, ha senza dubbio incoraggiato le famiglie che prenderanno parte alla manifestazione. Anche TV2000, l’emittente televisiva della CEI, trasmetterà in diretta l’incontro del 30 gennaio come affermato dal direttore Paolo Ruffini in questi giorni.

E’ evidente che non tutti i vescovi italiani condividono l’approccio e la modalità della protesta, altri restano in timoroso silenzio per paura di contraddire l’atteggiamento di dialogo e di apertura fortemente voluto da papa Francesco (vedasi cardinali e vescovi di rilievo come Forte, Ravasi, Vallini, Comastri, Paglia…) . Ma a fronte di scenari che dipingano divisioni e litigi interni alla CEI, il cardinale Bagnasco ha assicurato in questi giorni che i vescovi italiani sono uniti nel difendere la famiglia: “I vescovi italiani, tutti, insieme al loro presidente ed al segretario generale, sono uniti e compatti nel difendere, promuovere e sostenere il patrimonio universale irripetibile che è la famiglia, grembo della vita, prima scuola di umanità, di relazioni, di dialogo”.

Intervistato dal quotidiano Il Foglio, l’arcivescovo di Trieste mons. Crepaldi ha spiegato che a manifestare saranno i laici perché “i vescovi non scendono in piazza”. “E’ pur vero – continua Crepaldi – che alcuni vescovi sembrano contrari a manifestazioni di questo tipo, ma il motivo è pastorale: si ritiene che la fede cristiana non dovrebbe alimentare contrapposizioni, conflitti, prove di forza, ma dovrebbe animare il dialogo. Senza nulla togliere alla validità di queste preoccupazioni, ritengo che le forme di presenza dei cattolici nella società possano essere varie”.

Ecco alcuni cardinali e vescovi che, in questi giorni, hanno manifestato pubblicamente il loro appoggio alla causa della famiglia.

MONS. BAGNASCO: “MANIFESTAZIONE NECESSARIA, GOVERNO DISTRATTO”

L’arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Angelo Bagnasco ha parlato di una “manifestazione condivisibile e necessaria”. Secondo il porporato, le unioni civili non sono una priorità e il progetto di legge denota la “distrazione del governo” dai veri problemi degli italiani. Sul Ddl Cirinnà ha affermato che “Ci sono diverse considerazioni da fare ma la più importante è che mi sembra una grande distrazione da parte del Parlamento rispetto ai veri problemi dell’Italia: creare posti di lavoro, dare sicurezza sociale, ristabilire il welfare”. Sostegno alle parole del cardinale arrivano dalla diocesi di Bologna dove governa il neo eletto vescovo mons. Matteo Zuppi, così come dal vescovo di Campobasso mons. Giancarlo Bregantini.

MONS. RUINI: “LEGGE INAMMISSIBILE: TACERE E’ SVILIRE IL VANGELO!”

Il cardinale Camillo Ruini, ex vicario di Roma e protagonista del Family Day del 2007 che fermò la proposta di legge dei DICO del governo Prodi, torna in campo contro le Unioni Civili e a difesa della famiglia naturale con un’intervista pubblicata su La Repubblica. Interrogato sul Ddl Cirinnà risponde: “Sarebbe molto meglio che un disegno di legge di questo tipo non arrivasse in senato o comunque non fosse approvato”. Parole dure ma chiare che manifestano la ferma posizione di quello che fu braccio destro di Giovanni Paolo II per la città di Roma. Per gli omosessuali – continua Ruini – il governo riconosca diritti individuali ma non quelli della coppia in modo da equipararla all’istituto matrimoniale: “Non vedo come possa esistere un matrimonio, o un simil- matrimonio, tra due persone che unendosi non possono procreare e come si possa negare a un bambino il diritto di avere un padre e una madre”. Incalzato dal giornalista Rodari, Ruini risponde magistralmente all’accusa mossa al Family Day di “atteggiamento poco evangelico”: “Non posso che respingere con fermezza la tesi che impegnarsi pubblicamente su una questione di questo genere sia lontano dal Vangelo”. E ancora: “Forse lei teme che ciò renda più difficile l’evangelizzazione, ma se questo timore porta i cristiani a tacere sulle cose concrete della vita è il Vangelo stesso a diventare insignificante”. Infine, in perfetta sintonia col cardinale Bagnasco, affonda: “è un atteggiamento molto lontano dalle esigenze reali di un Paese attanagliato dalla crisi delle nascite”

MONS. CREPALDI: “UNIONI CIVILI INACCETTABILI, I CITTADINI RESPONSABILI SCENDANO IN PIAZZA!”

“Se il ddl Cirinnà fosse approvato così com’è, le conseguenze sarebbero enormi. Ma anche senza stepchild adoption, la norma resta inaccettabile”. Così l’arcivescovo di Trieste mons. Giampaolo Crepaldi fondatore dell’Osservatorio internazionale “Cardinale Van Thuán” sulla dottrina sociale della Chiesa. Certo dell’epocale importanza dell’impegno dei cristiani in politica, mons. Crepaldi ha affermato che chi manifesta pubblicamente contro una legge ingiusta “esercita il proprio dovere di cittadino responsabile”. Secondo l’arcivescovo di Trieste, “il ddl Cirinnà equipara in tutto le unioni civili e il matrimonio tra un uomo e una donna” e, così facendo,  ”muterà sostanzialmente il concetto di matrimonio”. Approvare le Unioni Civili rappresenterebbe “un precedente importante per l’approvazione dei disegni di legge Scalfarotto e Fedeli” (sul delitto di omofobia e sul gender nelle scuole). Queste leggi stravolgerebbero la nostra società e la nostra cultura che “non sarebbero più la stesse” e “purtroppo – a aggiunto – saranno di gran lunga peggiori”, nonostante oggi ci sia quella tendenza – con parole di Maritain – a inginocchiarsi “al nuovo in quanto nuovo”, malati, come siamo, di “cronolatria”.

MONS. MAZZOCATO: CONTRIBUTO ECONOMICO PER I FEDELI FRIULANI IN VIAGGIO VERSO IL FAMILY DAY

Arcivescovo della Diocesi di Udine dal 2009, mons. Andrea Bruno Mazzocato si è più volte espresso in maniera ferma e chiara a favore della famiglia contro le derive ideologiche e alle pressioni culturali, fiscali e politiche a cui è sottoposta. Questa volta mons Mazzocato ha parlato attraverso don Alessio Geretti, direttore dell’Ufficio Diocesano per la Catechesi e Delegato Episcopale per la Cultura dell’Arcidiocesi di Udine. Il sacerdote friulano ha scritto una preziosa lettera ai suoi fedeliassicurando di essere “in piena sintonia col nostro arcivescovo”. L’invito è chiaro: non farsi spaventare dalla distanza e dalle difficoltà economiche e partecipare numerosi al Family Day del 30 gennaio: “Per la posta in gioco in questo momento, ognuno di noi faccia tutto il possibile per partecipare a questa manifestazione e per portarvi il massimo numero di persone” al fine di “lanciare all’Italia e al suo Parlamento un appello appassionato, chiaro, pubblico e politicamente rilevante”. Il Ddl Cirinnà – continua – è una legge incivile e inaccettabile “che permetta di trattare la persona umana non come fine ma come mezzo” promuovendo “abominevole pratica dell’utero in affitto” che usa le donne per la fecondazione e la gestazione per dare vita a figli “resi artificialmente orfani di madre vivente”. A questo riguardo la Chiesa deve prendere posizione “ha il dovere di insegnare (almeno ai credenti) a custodire e promuovere il bene, a detestare le bugie, a essere giusti verso chi non ha voce”. L’invito è dunque quello di “partecipare numerosi” il 30 gennaio, lo stesso arcivescovo, di afferma nella lettera, contribuirà economicamente per “abbattere le spese dei pullman” di fedeli che si organizzeranno per scendere a Roma”.

MONS BASSETTI: “FATE TESORO DI QUESTO COMUNICATO, LA FAMIGLIA CI STA A CUORE”

L’arcivescovo di Perugia mons. Gualtiero Bassetti ha recentemente espresso il pieno appoggio alla causa della famiglia e all’operato del Comitato “Difendiamo i nostri Figli”. Il 18 gennaio, a conclusione della Messa in Cattedrale, mons. Bassetti ha invitato i fedeli a partecipare alla manifestazione del 30 gennaio leggendo il comunicato ufficiale del Comitato. Alla fine della lettura ha espresso il sostegno a nome dei vescovi dell’Umbria e suggerito ai fedeli: ”Fate tesoro di questo comunicato perché il bene della famiglia ci sta veramente a tutti tanto a cuore”. La Conferenza Episcopale Umbra ha ufficializzato il sostegno all’iniziativa: “Andremo a dire che cosa crediamo: la visione della famiglia secondo la Costituzione italiana ed i principi dell’antropologia e dell’etica cristiana”. ”Sono invitate le realtà ecclesiali e anche gli uomini e le donne di buona volontà che si sentono di condividere questo gesto: cristiani delle diverse confessioni, appartenenti ad altre religioni e anche non credenti”.

MONS. NOSIGLIA E I VESCOVI PIEMONTESI: “RACCOMANDIAMO UN’AMPIA PARTECIPAZIONE AL FAMILY DAY”

Anche la Conferenza Episcopale Piemontese e Valle d’Aosta ha espresso tramite un comunicato ufficiale l’adesione alla manifestazioneraccomandando “un’ampia partecipazione al Family day del prossimo 30 gennaio a Roma”. Il comunicato – firmato dal presidente della CEP l’arcivescovo di Torino, mons. Nosiglia – ribadisce il concetto di matrimonio e famiglia così come è inteso dal diritto naturale e dalla tradizione della Chiesa Cattolica: “La famiglia è fondata sul matrimonio, unione d’amore vissuta stabilmente tra donna e uomo, aperta alla gioia responsabile del dono dei figli. I figli – sottolineano i vescovi – devono beneficiare dell’amore operosamente efficace di un padre e di una madre. Gli adulti non possono e non devono trasformare desideri in diritti e imporre al minore ciò che ritengono bello e giusto per se stessi”. In merito alle unioni omosessuali, i vescovi piemontesi ribadiscono che “non possono essere equiparate al matrimonio e alla famiglia” pur richiedendo una regolamentazione giuridica che ne stabilisca i diritti e i doveri.

MONS. NEGRI: “MASSIMO IMPEGNO E GENEROSITA’ PER IL FAMILY DAY”

Il vescovo di Ferrara-Comacchio mons. Luigi Negri, già grande sostenitore della manifestazione dello scorso anno in piazza San Giovanni (“una cosa grande per la vita della Chiesa italiana e per la vita del popolo italiano!”), ha ribadito il suo impegno a favore del nuovo Family Day. Tramite una lettera aperta pubblicata sul suo sito ufficiale (Messaggio di invito a partecipare alla manifestazione pro-famiglia), Mons. Negri ha invitato i fedeli ad “essere generosi” ed a partecipare all’evento del 30 gennaio come “un gesto importante di carattere ecclesiale e sociale”. “Sono molto lieto – scrive il vescovo di Ferrara – per le indicazioni date dalla Conferenza Episcopale Italiana, attraverso il Cardinale Angelo Bagnasco, che vanno nella direzione dell’incoraggiamento a partecipare all’iniziativa programmata per il prossimo 30 gennaio a Roma”. “La famiglia, così attaccata e devastata da una mentalità consumista e tecnoscientifica, è un’immensa periferia e noi vogliamo addentrarci in questa periferia”. “Invito a considerare e ad assecondare questa iniziativa con il massimo dell’impegno e della generosità”. Quello che si riunirà a Roma sarà “il volto genuino del popolo cristiano preoccupato del bene comune della società”

Articolo pubblicato su Romagiornale.it

La Navidad de los cristianos perseguidos en Irak y Siria

Un breve video nos muestra algunas imágenes de la Navidad de las familias cristianas expulsadas de sus casas por los islamistas y refugiadas en Solimania, Irak. Esta es la segunda Navidad que celebran fuera de sus casas manteniendo la llama de la fe en Jesús, sin renunciar, en lo posible, a las tradiciones, los platos típicos y a los villancicos (aquí el articulo con fotos publicado en Actuall).

“Jesús dijo: No importa donde estémos, él estará en nuestros corazones

Compartimos también el impresionante testimonio de la hermana María Guadalupe Rodrigo, religiosa argentina del Verbo Encarnado, que fue misionera en Egipto y que hoy vive en Alepo, Siria. Aquí ha experimentado en primera persona las atrocidades de la guerra y del exterminio de los cristianos por parte del extremismo islámico.

En estas Navidades la hermana María de Guadalupe ha viajado España gracias a la Asociación pontificia Ayuda a la Iglesia Necesitada, para ofrecer su testimonio y contar su experiencia en el Medio Oriente entre los cristianos perseguidos (3 años en Belén, 12 en Egipto y desde enero del 2011 en Siria).

Aquí otro interesante video de una conferencia dada el 19 de diciembre en presencia de mons. José Ignacio Munilla obispo de san Sebastián.

Maria de Guadalupe cuenta muchas cosas que los medios de comunicación occidentales NO DICEN ni han dicho, ni a sobre la guerra en Siria, ni sobre la “mal llamada primavera árabe” (que – dice la religiosa – no tiene nada de primaveral para los árabes”). Ante el “silencio cómplice del occidente”, es importante escuchar lo que este testigo relata y darse cuenta que nos han contado muchas mentiras.

“Lo que sucedió un solo dia en París sucede todos los dias en Siria desde hace más de quatro años!”

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