A pochi giorni dalla grande manifestazione prevista per il 30 gennaio al Circo Massimo, si alza la voce di alcuni vescovi italiani disposti a non lasciare sole le famiglie contro la proposta di legge sulle Unioni Civili, le adozioni omosessuali e l’utero in affitto. Il cambio di rotta rispetto alla manifestazione dello scorso anno e all’atteggiamento meno intransigente e più aperturista del segretario della CEI Nunzio Galantino, è stato dettato dal cardinale Angelo Bagnasco che ha manifestato pubblicamente il pieno sostegno al Family Day incoraggiando le famiglie a prendervi parte. Parlando della famiglia ai componenti del Tribunale Apostolico della Sacra Rota, venerdì 22 gennaio, Papa Francesco ha ribadito che: “non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”. Un’affermazione che, in vista del Family Day, ha senza dubbio incoraggiato le famiglie che prenderanno parte alla manifestazione. Anche TV2000, l’emittente televisiva della CEI, trasmetterà in diretta l’incontro del 30 gennaio come affermato dal direttore Paolo Ruffini in questi giorni.
E’ evidente che non tutti i vescovi italiani condividono l’approccio e la modalità della protesta, altri restano in timoroso silenzio per paura di contraddire l’atteggiamento di dialogo e di apertura fortemente voluto da papa Francesco (vedasi cardinali e vescovi di rilievo come Forte, Ravasi, Vallini, Comastri, Paglia…) . Ma a fronte di scenari che dipingano divisioni e litigi interni alla CEI, il cardinale Bagnasco ha assicurato in questi giorni che i vescovi italiani sono uniti nel difendere la famiglia: “I vescovi italiani, tutti, insieme al loro presidente ed al segretario generale, sono uniti e compatti nel difendere, promuovere e sostenere il patrimonio universale irripetibile che è la famiglia, grembo della vita, prima scuola di umanità, di relazioni, di dialogo”.
Intervistato dal quotidiano Il Foglio, l’arcivescovo di Trieste mons. Crepaldi ha spiegato che a manifestare saranno i laici perché “i vescovi non scendono in piazza”. “E’ pur vero – continua Crepaldi – che alcuni vescovi sembrano contrari a manifestazioni di questo tipo, ma il motivo è pastorale: si ritiene che la fede cristiana non dovrebbe alimentare contrapposizioni, conflitti, prove di forza, ma dovrebbe animare il dialogo. Senza nulla togliere alla validità di queste preoccupazioni, ritengo che le forme di presenza dei cattolici nella società possano essere varie”.
Ecco alcuni cardinali e vescovi che, in questi giorni, hanno manifestato pubblicamente il loro appoggio alla causa della famiglia.
MONS. BAGNASCO: “MANIFESTAZIONE NECESSARIA, GOVERNO DISTRATTO”
L’arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Angelo Bagnasco ha parlato di una “manifestazione condivisibile e necessaria”. Secondo il porporato, le unioni civili non sono una priorità e il progetto di legge denota la “distrazione del governo” dai veri problemi degli italiani. Sul Ddl Cirinnà ha affermato che “Ci sono diverse considerazioni da fare ma la più importante è che mi sembra una grande distrazione da parte del Parlamento rispetto ai veri problemi dell’Italia: creare posti di lavoro, dare sicurezza sociale, ristabilire il welfare”. Sostegno alle parole del cardinale arrivano dalla diocesi di Bologna dove governa il neo eletto vescovo mons. Matteo Zuppi, così come dal vescovo di Campobasso mons. Giancarlo Bregantini.
MONS. RUINI: “LEGGE INAMMISSIBILE: TACERE E’ SVILIRE IL VANGELO!”
Il cardinale Camillo Ruini, ex vicario di Roma e protagonista del Family Day del 2007 che fermò la proposta di legge dei DICO del governo Prodi, torna in campo contro le Unioni Civili e a difesa della famiglia naturale con un’intervista pubblicata su La Repubblica. Interrogato sul Ddl Cirinnà risponde: “Sarebbe molto meglio che un disegno di legge di questo tipo non arrivasse in senato o comunque non fosse approvato”. Parole dure ma chiare che manifestano la ferma posizione di quello che fu braccio destro di Giovanni Paolo II per la città di Roma. Per gli omosessuali – continua Ruini – il governo riconosca diritti individuali ma non quelli della coppia in modo da equipararla all’istituto matrimoniale: “Non vedo come possa esistere un matrimonio, o un simil- matrimonio, tra due persone che unendosi non possono procreare e come si possa negare a un bambino il diritto di avere un padre e una madre”. Incalzato dal giornalista Rodari, Ruini risponde magistralmente all’accusa mossa al Family Day di “atteggiamento poco evangelico”: “Non posso che respingere con fermezza la tesi che impegnarsi pubblicamente su una questione di questo genere sia lontano dal Vangelo”. E ancora: “Forse lei teme che ciò renda più difficile l’evangelizzazione, ma se questo timore porta i cristiani a tacere sulle cose concrete della vita è il Vangelo stesso a diventare insignificante”. Infine, in perfetta sintonia col cardinale Bagnasco, affonda: “è un atteggiamento molto lontano dalle esigenze reali di un Paese attanagliato dalla crisi delle nascite”
MONS. CREPALDI: “UNIONI CIVILI INACCETTABILI, I CITTADINI RESPONSABILI SCENDANO IN PIAZZA!”
“Se il ddl Cirinnà fosse approvato così com’è, le conseguenze sarebbero enormi. Ma anche senza stepchild adoption, la norma resta inaccettabile”. Così l’arcivescovo di Trieste mons. Giampaolo Crepaldi fondatore dell’Osservatorio internazionale “Cardinale Van Thuán” sulla dottrina sociale della Chiesa. Certo dell’epocale importanza dell’impegno dei cristiani in politica, mons. Crepaldi ha affermato che chi manifesta pubblicamente contro una legge ingiusta “esercita il proprio dovere di cittadino responsabile”. Secondo l’arcivescovo di Trieste, “il ddl Cirinnà equipara in tutto le unioni civili e il matrimonio tra un uomo e una donna” e, così facendo, ”muterà sostanzialmente il concetto di matrimonio”. Approvare le Unioni Civili rappresenterebbe “un precedente importante per l’approvazione dei disegni di legge Scalfarotto e Fedeli” (sul delitto di omofobia e sul gender nelle scuole). Queste leggi stravolgerebbero la nostra società e la nostra cultura che “non sarebbero più la stesse” e “purtroppo – a aggiunto – saranno di gran lunga peggiori”, nonostante oggi ci sia quella tendenza – con parole di Maritain – a inginocchiarsi “al nuovo in quanto nuovo”, malati, come siamo, di “cronolatria”.
MONS. MAZZOCATO: CONTRIBUTO ECONOMICO PER I FEDELI FRIULANI IN VIAGGIO VERSO IL FAMILY DAY
Arcivescovo della Diocesi di Udine dal 2009, mons. Andrea Bruno Mazzocato si è più volte espresso in maniera ferma e chiara a favore della famiglia contro le derive ideologiche e alle pressioni culturali, fiscali e politiche a cui è sottoposta. Questa volta mons Mazzocato ha parlato attraverso don Alessio Geretti, direttore dell’Ufficio Diocesano per la Catechesi e Delegato Episcopale per la Cultura dell’Arcidiocesi di Udine. Il sacerdote friulano ha scritto una preziosa lettera ai suoi fedeliassicurando di essere “in piena sintonia col nostro arcivescovo”. L’invito è chiaro: non farsi spaventare dalla distanza e dalle difficoltà economiche e partecipare numerosi al Family Day del 30 gennaio: “Per la posta in gioco in questo momento, ognuno di noi faccia tutto il possibile per partecipare a questa manifestazione e per portarvi il massimo numero di persone” al fine di “lanciare all’Italia e al suo Parlamento un appello appassionato, chiaro, pubblico e politicamente rilevante”. Il Ddl Cirinnà – continua – è una legge incivile e inaccettabile “che permetta di trattare la persona umana non come fine ma come mezzo” promuovendo “abominevole pratica dell’utero in affitto” che usa le donne per la fecondazione e la gestazione per dare vita a figli “resi artificialmente orfani di madre vivente”. A questo riguardo la Chiesa deve prendere posizione “ha il dovere di insegnare (almeno ai credenti) a custodire e promuovere il bene, a detestare le bugie, a essere giusti verso chi non ha voce”. L’invito è dunque quello di “partecipare numerosi” il 30 gennaio, lo stesso arcivescovo, di afferma nella lettera, contribuirà economicamente per “abbattere le spese dei pullman” di fedeli che si organizzeranno per scendere a Roma”.
MONS BASSETTI: “FATE TESORO DI QUESTO COMUNICATO, LA FAMIGLIA CI STA A CUORE”
L’arcivescovo di Perugia mons. Gualtiero Bassetti ha recentemente espresso il pieno appoggio alla causa della famiglia e all’operato del Comitato “Difendiamo i nostri Figli”. Il 18 gennaio, a conclusione della Messa in Cattedrale, mons. Bassetti ha invitato i fedeli a partecipare alla manifestazione del 30 gennaio leggendo il comunicato ufficiale del Comitato. Alla fine della lettura ha espresso il sostegno a nome dei vescovi dell’Umbria e suggerito ai fedeli: ”Fate tesoro di questo comunicato perché il bene della famiglia ci sta veramente a tutti tanto a cuore”. La Conferenza Episcopale Umbra ha ufficializzato il sostegno all’iniziativa: “Andremo a dire che cosa crediamo: la visione della famiglia secondo la Costituzione italiana ed i principi dell’antropologia e dell’etica cristiana”. ”Sono invitate le realtà ecclesiali e anche gli uomini e le donne di buona volontà che si sentono di condividere questo gesto: cristiani delle diverse confessioni, appartenenti ad altre religioni e anche non credenti”.
MONS. NOSIGLIA E I VESCOVI PIEMONTESI: “RACCOMANDIAMO UN’AMPIA PARTECIPAZIONE AL FAMILY DAY”
Anche la Conferenza Episcopale Piemontese e Valle d’Aosta ha espresso tramite un comunicato ufficiale l’adesione alla manifestazioneraccomandando “un’ampia partecipazione al Family day del prossimo 30 gennaio a Roma”. Il comunicato – firmato dal presidente della CEP l’arcivescovo di Torino, mons. Nosiglia – ribadisce il concetto di matrimonio e famiglia così come è inteso dal diritto naturale e dalla tradizione della Chiesa Cattolica: “La famiglia è fondata sul matrimonio, unione d’amore vissuta stabilmente tra donna e uomo, aperta alla gioia responsabile del dono dei figli. I figli – sottolineano i vescovi – devono beneficiare dell’amore operosamente efficace di un padre e di una madre. Gli adulti non possono e non devono trasformare desideri in diritti e imporre al minore ciò che ritengono bello e giusto per se stessi”. In merito alle unioni omosessuali, i vescovi piemontesi ribadiscono che “non possono essere equiparate al matrimonio e alla famiglia” pur richiedendo una regolamentazione giuridica che ne stabilisca i diritti e i doveri.
MONS. NEGRI: “MASSIMO IMPEGNO E GENEROSITA’ PER IL FAMILY DAY”
Il vescovo di Ferrara-Comacchio mons. Luigi Negri, già grande sostenitore della manifestazione dello scorso anno in piazza San Giovanni (“una cosa grande per la vita della Chiesa italiana e per la vita del popolo italiano!”), ha ribadito il suo impegno a favore del nuovo Family Day. Tramite una lettera aperta pubblicata sul suo sito ufficiale (Messaggio di invito a partecipare alla manifestazione pro-famiglia), Mons. Negri ha invitato i fedeli ad “essere generosi” ed a partecipare all’evento del 30 gennaio come “un gesto importante di carattere ecclesiale e sociale”. “Sono molto lieto – scrive il vescovo di Ferrara – per le indicazioni date dalla Conferenza Episcopale Italiana, attraverso il Cardinale Angelo Bagnasco, che vanno nella direzione dell’incoraggiamento a partecipare all’iniziativa programmata per il prossimo 30 gennaio a Roma”. “La famiglia, così attaccata e devastata da una mentalità consumista e tecnoscientifica, è un’immensa periferia e noi vogliamo addentrarci in questa periferia”. “Invito a considerare e ad assecondare questa iniziativa con il massimo dell’impegno e della generosità”. Quello che si riunirà a Roma sarà “il volto genuino del popolo cristiano preoccupato del bene comune della società”
Articolo pubblicato su Romagiornale.it