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"Rinunciare a tutto per salvare la testa" •

Come pecore senza pastori: vescovi italiani in piazza coi radicali!


vescovLa Conferenza Episcopale Italiana ha deciso di aderire alla “Marcia per l’Amnistia, la Giustizia, la Libertà” organizzata dal Partito Radicale italiano ed intitolata a Marco Pannella e Papa Francesco. La notizia ha sorpreso molti cattolici, delusi per la stretta di mano tra i vescovi italiani e il partito che da sempre si è schierato contro le gerarchie ecclesiastiche e contro i suoi principi, in particolare su temi delicati come la liberalizzazione delle droghe, l’aborto e l’eutanasia. Alcuni hanno alzato coraggiosamente la voce sottolineando l’assurdità dell’iniziativa: difatti, in passato, la CEI non ha mai aderito a manifestazioni organizzate da partiti politici e tanto meno aveva mai dimostrato particolari simpatie per gli slogan e le battaglie dei radicali.

Con papa Francesco però le cose sono cambiate: in questi ultimi anni i radicali e i vertici ecclesiastici si sono pubblicamente scambiati dichiarazioni di stima e di affetto. L’avvento di un “nuovo corso” inaugurato da papa Francesco (secondo un’ermeneutica della rottura e della discontinuità coi precedenti pontificati) ha rallegrato i radicali che hanno accolto il papa argentino con simpatia e rinnovate speranze di cambiamento (della Chiesa). D’altro canto, papa Francesco ha pubblicamente elogiato la radicale Emma Bonino (attivista, tra le altre cose, del diritto d’aborto ed essa stessa artefice di numerose “purghe” tramite “pompe di biciclette”) considerandola “tra i grandi dell’Italia di oggi” perché – ha affermato il Pontefice – “ha offerto il miglior servizio all’Italia per conoscere l’Africa”.

Mons. Galantino segretario della CEI

Mons. Galantino segretario della CEI.

La luna di miele tra la Chiesa Cattolica e il Partito Radicale sfocia oggi in una grande marcia dove vescovi e radicali andranno a braccetto chiedendo l’amnistia in occasione del Giubileo dei carcerati.

Questa comunione di intenti risulta ancora più assurda se si pensa che CEI non ha aderito alle due recenti manifestazioni del “Family Day” per non interferire nel dibattito politico sulle Unioni Civili mentre si discuteva l’approvazione del disegno di legge Cirinnà. In quella occasione, nessun sostegno a Piazza San Giovanni il 20 giugno 2015 e solo adesioni personali di alcuni vescovi il 30 gennaio 2016 al Circo Massimo (ma poi un solo vescovo in piazza!).

Subito dopo la pubblicazione della notizia (celebrata dal sito ufficiale dei radicali e annunciata dal portavoce della CEI proprio a Radio Radicale) alcuni cattolici hanno espresso perplessità e dubbi sulla convenienza di questa operazione. Tuona la giornalista della RAI Costanza Miriano che dal suo blog prova a scuotere le coscienze dei Pastori che sembrano aver abbandonato le pecorelle per sposare idee e teorie “mondane” e per preferire relazioni di buon vicinato. La giornalista aveva già provato a svegliare i pastori dal loro torpore con un articolo, tanto mirabile quanto inutile, pubblicato sulle pagine de Il Foglio in occasione del Family Day(leggi qui).

“Tutti i cristiani, ovviamente, sono a favore della dignità dei carcerati” contro la violenza, contro la fame e contro la guerra. Ma – continua Miriano – “le IDEE radicali sono irrevocabilmente, strutturalmente, irrimediabilmente, profondamente e totalmente contro Dio”. E’ per questo che “Noi dobbiamo amare le persone radicali, ma dobbiamo odiare le loro idee”.

Protesta anche Mario Adinolfi, uno degli organizzatori dei Family Day che chiede al giornalista: “Le sembra normale che nel primo Family Day, quello del giugno 2015 a Piazza San Giovanni alcuni collaboratori stretti di Galantino abbiano sconsigliato, con tanto di inviti scritti, la partecipazione alle varie realtà ecclesiali?”

Tra gli indignati anche il direttore de La Nuova Bussola Quotidiane e Il Timone, Riccardo Cascioli che afferma: “Non ci sono parole per esprimere l’amarezza che suscita la notizia” (LEGGI: Vescovi sulle orme di Pannella, che tristezza…). Cascioli critica il ruolo di preminenza di cui si è investito il segretario della CEI, Nunzio Galantino, che prende spesso la parola a nome dei vescovi italiani al posto del presidente Angelo Bagnasco. Ecco dunque “l’ennesimo schiaffo dato al popolo del Family Day”, una manifestazione scoraggiata da Galantino per evitare scontri di piazza e muri ideologici. Un atto – spiega Cascioli su La Nuova BQ – di “subalternità culturale che sfocia nel ridicolo”.

bonni

Emma Bonino oggi… e ieri.

Sono in particolar modo le posizioni dei radicali sulla morale sessuale e sull’aborto ad essere agli antipodi rispetto alla morale cristiana che vieta di uccidere qualsiasi persona per qualsiasi motivo: una questione che non può facilmente passare in secondo piano e sulla quale non è possibile soprassedere senza rinunciare alla propria identità e alla propria missione.

Lo stesso segretario della CEI, mons. Nunzio Galantino, aveva pubblicamente affermato di non riconoscersi nei “visi inespressivi” di coloro che organizzano fiaccolate, veglie e preghiere di fronte alle cliniche abortiste. Un’affermazione che scatenò l’ira di molti cattolici e, in modo particolare, dei gruppi più attivi nelle battaglie pro-life.

“Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche, che praticano l’interruzione della gravidanza” Mons. Nunzio Galantino, Segretario della CEI

paglia renzi

Mons. Paglia e Renzi, amici.

Ma che la Chiesa italiana di questi ultimi anni nutrisse simpatie smodate per le idee e per gli uomini di sinistra lo aveva già dimostrato la colossale “gaffe” di mons. Vincenzo Paglia che, sotto inganno parlando al telefono con un “finto Renzi”, aveva dimostrato tutto il suo ossequio e la sua personale adesione (o sottomissione) al presidente del Consiglio e alle sue “battaglie” incoraggiandolo al telefono: “Avanti su tutto“!

Non sorprende dunque che ora i vescovi, con rinnovato entusiasmo, decidano di scendere in piazza nel nome di Pannella (e di papa Francesco). Per questo con coraggio la giornalista Miriano implora: “Pastori, siate uomini, e tornate a fare i padri” e ancora: “Se non dovete fare i vescovi pilota, e non lo avete fatto anche quando era il vostro popolo, il popolo della vita, le famiglie, i padri e le madri, i bambini, a chiedervelo supplicante, non fatelo neanche quando a chiedervelo è il popolo della morte”.

Articolo originale su Romagiornale.it

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3 pensieri su “Come pecore senza pastori: vescovi italiani in piazza coi radicali!

  1. Giuseppe in ha detto:

    … a questo punto una nuova Piazza, pacifica, gioiosa e orante si impone. Non più piazza san Giovanni, non più Circo Massimo. Il popolo della Vita, le Famiglie dovrebbero manifestare altrove, per chiedere che i propri vescovi, tutti, tornino a esser pastori. Guide di un gregge che ha a cuore la Vita Eterna. Questo e niente di meno. Dove? Mi viene in mente solo Piazza San Pietro.

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  2. Non sono scesi in piazza contro l’ideologia gender!!!! Ma vuoi vedere che abbiamo sbagliato tutto!!!!!!

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  3. Marco in ha detto:

    Basta!!! Non scendono in piazza con le famiglie ma scendono il piazza con chi ha contribuito allo sfascio della famiglia. Così sperano che le parrocchie e le chiese si riempiono. Una nuova pastorale che mira al relativismo dove tutto è bene basta che la domenica vai a messa e fai numero ai vari incontri in parrocchia o in vicariato. Annunciate Gesù Cristo se ancora ne siete capaci.

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