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GP2: L’affondo di José Granados: professori licenziati dall’Istituto “Giovanni Paolo II” pagano la fedeltà a Humanae Vitae e Veritatis Splendor.

Voce ai professori: Granados è un fiume in piena e attacca i nuovi vertici dell’Istituto. Col nuovo corso voluto da mons. Paglia accentramento dei poteri e meno peso al collegio docenti. Licenziamenti eccellenti ingiustificabili se non come punizione per la fedeltà ad Humanae Vitae e a Veritatis Splendor. Grande tensione nell’Istituto e allarme per l’ipotetico arrivo di nuovi professori come Maurizio Chiodi che apre a contraccezione e agli atti omosessuali. La Teologia Morale? Eliminata la cattedra per far fuori mons. Melina dopo 38 anni di fedeltà al Magistero! Seriamente minacciata la libertà di insegnamento: tutti i professori siamo Melina e Noriega!

Continua lo scontro attorno all’Istituto Giovanni Paolo II rifondato dai nuovi vertici (mons. Vincenzo Paglia e p. Pierangelo Sequeri) nominati da papa Francesco per “aggiornare” l’insegnamento su matrimonio e famiglia. Dopo la pubblicazione dell’appello (firmato ad oggi da 647 persone tra studenti, ex studenti e sostenitori) i richiami alla calma da parte dell’Istituto, parla l’ex vice-preside José Granados (Docente Ordinario di Teologia dogmatica del matrimonio e della famiglia e Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede) che accusa i nuovi vertici accademici di abuso e accentramento di potere nelle mani di mons. Paglia, di motivazioni inconsistenti per le epurazioni, di identità “seriamente minacciata” anche dal possibile arrivo di nuovi professori lontani dalla visione di Giovanni Paolo II. Non sarà forse, si chiede p. Granados, che i professori Melina e Noriega, allontanati da mons. Paglia, pagano per la loro fedeltà ad Humanae Vitae e a Veritatis Splendor?

Proponiamo la traduzione integrale della lunga intervista rilasciata al sito spagnolo Religion Confidencial

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Viva la revolución! Le Scienze Sociali al posto della Teologia Morale. Così crolla un baluardo dell’insegnamento morale della Chiesa Cattolica

Difficile da credere (perché ha dell’in-credibile), la notizia del repentino allontanamento dei professori mons. Livio Melina e padre José Noriega dall’Istituto Giovanni Paolo II. Purtroppo non sembra che si tratti di un “fuoco di Paglia”, difatti la notizia è stata confermata da fonti interne all’Istituto e vicine a mons. Melina. E non ci si aspettano di certo spiegazioni ufficiali da parte dei mandatari, visto che, ultimamente, epurazioni eccellenti e nomine inaspettate ai piani alti del Vaticano, non hanno meritato spiegazioni di sorta per chi – perplesso – si domandava il senso di tali scelte.

Il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, dedicato agli studi su matrimonio e famiglia, è stato fondato nel 1982 per volere di Giovanni Paolo II in seguito al Sinodo dei Vescovi del 1980 sulla famiglia e alla pubblicazione dell’Esortazione Apostolica Familiaris Consortio (1981). Il papa polacco affidò l’Istituto alla guida del compianto cardinale Cafarra (foto). I primi due presidi dell’Istituto, Carlo Caffarra (1981-1985) e Angelo Scola (1995-2002), sono entrambi divenuti in seguito cardinali.

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Parlare di Dio ai giovani è bestemmiare? la versione del “prete social”

paparomatreIl 17 febbraio papa Francesco ha visitato la Terza Università di Roma (quella che, arrivata terza, non ha avuto diritto neanche ad un nome, forse erano finiti…). Tra flash, selfie, titoli su giornali e servizi sui TG, il Pontefice ha avuto un’entusiasmante accoglienza da parte di studenti e professori.

Molti hanno ricordato quando, nel 2008, papa Benedetto XVI fu costretto a rinunciare alla visita programmata alla Prima Università di Roma (“La Sapienza”, questo sì, un nome davvero altisonante) a causa delle proteste di professori e alunni atei laicisti di sinistra. Fin qui tutto ha una logica, si sa che papa Francesco esercita un fascino particolare che ha incantato il mondo grazie la sua semplicità evangelica, al suo essere argentino (da Maradona a Higüaín, da Valeria Mazza a Belén Rodriguez sono anni che gli/le argentini/e imbambolano gli italiani) e alla sua affinità col pensiero globale (pacifismo, ecologismo, pluralismo etnico e religioso…), una sorta di “populismo ecclesiastico” che, a breve termine, raccoglie buoni risultati in termini di audience e di immagine. Continua a leggere…

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