Testa•del•Serpente

"Rinunciare a tutto per salvare la testa" •

Abbiamo un governo. Populista. Parte l’Apocalisse ma i rosicamenti della sinistra ci incoraggiano


L’Italia ha finalmente un governo. Dopo più di 80 giorni di incertezza e di trattative il nuovo esecutivo si è formato, con buona pace di chi ha cercato in ogni modo di impedirne l’insediamento. Da quando gli italiani hanno espresso con il voto la loro volontà di affidare il paese alla Lega e al movimento 5 Stelle, da più parti è partita una campagna denigratoria volta a dipingere queste due giovani forze politiche come un pericoloso flagello che avrebbe portato il paese al collasso. E’ vero che il “contratto di governo” tra i due partiti non era previsto in campagna elettorale, ma è vero anche che insieme rappresentano nel modo migliore le istanze degli italiani che hanno sonoramente defenestrato dalla scena politica i due partiti che hanno fatto il bello e il cattivo tempo negli ultimi decenni: il centro moderato e la sinistra democratica.

Di tutto è stato detto ai signori Matteo Salvini e Luigi Di Maio, oggi vicepresidenti del Consiglio dei Ministro, tirando in ballo finanche – incautamente – scenari apocalittici così come le pagine più oscure del recente passato europeo. “Cafoni, incapaci, reazionari, fascisti, populisti, dilettanti, ignoranti…” sono solo alcuni degli insulti lanciati da giorni e giorni, senza interruzione, dalla parte sinistra del paese; il tutto per giocare sulla paura degli italiani nel tentativo di creare un nemico comune: quello eletto dagli stessi italiani! Un terrorismo psicologico messo in atto dalla quella classe politica ancora stordita dalla clamorosa sconfitta alle elezioni del 4 marzo e dall’Europa che trema all’idea di un Italia non più succube dei diktat di Bruxelles ma libera e indipendente pronta a far valere le sue esigenze e quelle dei suoi cittadini.

Anche il presidente Mattarella – eletto dalla maggioranza PD e estremamente dipendente dello strapotere dell’emerito partigiano Giorgio Napolitano, vero artefice della politica italiana degli ultimi 20 anni – anche Mattarella, ha cercato in ogni modo di impedire la formazione del governo “giallo-verde” prima affidando incarichi a presidenti di camera e senato anziché tentare di affidarlo al leader della coalizione vincente, poi rifiutando la proposta dei due leader vincitori e chiamando uno sconosciuto tecnico gradito ai poteri forti di Bruxelles: l’uomo “forbice”, chiamato per stringere la cinghia sulla pancia degli italiani, un nuovo Mario Monti, il cui fantasma ancora aleggia sul paese. Tornato sui suoi passi, finalmente arreso alla volontà popolare, il Presidente Mattarella ha affidato l’incarico a Gioseppe Conte che ha reso nota la lista dei suoi ministri e ha ottenuto la fiducia del senato e della camera.

A convincere Mattarella forse qualche demone notturno, oppure semplicemente la paura delle nuove elezioni, alle quali la destra si sarebbe presentata ancora più forte (lo dicono i sondaggi) e determinata col rischio di ottenere una maggioranza assoluta e di governare da sola. È stato infatti riconosciuto da più parti che il comportamento del leader del Caroccio e della coalizione di centrodestra è stato impeccabile, dimostrandosi l’unico leader politico credibile, capace di governare e di fare gli interessi degli italiani lontano da atteggiamenti ideologici e da ogni tipo si sottomissione alle disposizioni dei paesi stranieri.

Ora che finalmente abbiamo un governo, ciò che resta è quello che il giornalista Mario Giordano ha definito il grande rosicamento collettivo: uno stato di iper-agitazione post traumatica che affetta gran parte dell’intellighenzia[*] italiana. Insulti, dichiarazioni di odio, bugie, prese in giro… così come servizi strappalacrime su argomenti sensibili quali l’immigrazione per identificare nel nuovo governo un nemico dell’umanità (intesa come virtù). E’ proprio questo clima di rosicamento collettivo che fa venire il sospetto di star percorrendo la strada giusta. Qualcosa sta andando bene se, dopo decenni, la sinistra si sveglia bruscamente ed esce dal “paese delle meraviglie” dove tutto gira in modo strano ma continuava ad avere saldamente il potere.

Per la prima volta, forse in tutta la storia della Repubblica italiana il paese ha un governo che non gode del sostegno di nessun organo di informazione pubblica o privata: giornali, radio e canali televisivi, tutti scontenti “a reti unificate”, si schierano comodi all’opposizione e attaccano il nuovo governo, come ha affermato Giordano:

«Questo governo ha avuto la stampa contro ancor prima che nascesse, a differenza di quanto accaduto con Monti e Renzi. Eppure è un governo eletto dal popolo». (Mario Giordano a #Nonelarena)

Il mainstream culturale ha vissuto anni tranquilli e sembrava che il pericolo delle elezioni politiche era stato allontanato per sempre, un incubo destinato a non presentarsi mai più. Invece l’incubo si è concretizzato e gli italiani hanno ripreso in mano la propria tessera elettorale per esprimere col voto il proprio pensiero. Lo scombussolamento del paese ha dunque un solo colpevole: la democrazia diretta, i cittadini stessi, che avrebbero dovuto educare meglio in modo da evitare queste derive populiste. E’ evidente che una delle sfide della sinistra politica ed intellettuale sarà quella di rivedere il concetto di democrazia, onde evitare il ripresentarsi di simili derive e nuovi sciagurati scenari politici. Educare il popolo! Informare le masse! Conformare i singoli! Prima di ridonare loro il privilegio del voto, il dono meraviglioso di esprimere un’opinione.

Nel frattempo si farà opposizione. Abbiamo un governo che dovrà affrontare 5 anni di opposizione furiosa non solo nelle aule italiane del potere ma anche sul piano internazionale, come si è visto fin dalle prime ore della sua breve vita politica, l’opposizione dell’Europa, l’opposizione dei mercati finanziari e delle agenzie di rating, l’opposizione dei media italiani ed internazionali che già snocciolano maledizioni e insulti, fakenews e incitamento all’odio verso i nuovi ministri; infine l’opposizione della Conferenza Episcopale Italiana che col suo giornale Avvenire diretto da Marco Tarquinio vede in Salvini un nemico della civiltà e degli italiani. Più o meno tutti, personaggi famosi o sconosciuti, addetti ai lavori e non, si sentono in dovere di commentare, criticare, insultare o – nel migliore dei casi – consigliare il nuovo governo. Giornalisti di ogni classe, età, pensiero… presentatori come Barbara D’Urso del Grande Fratello, il calciatore (fino a poco fa avremmo detto ex-calciatore) Mario Balottelli, lo scrittore e gurù della sinistra sentimental-chic e divulgatore di retorica progressista Roberto Saviano… tutti, ma proprio tutti, hanno detto la loro sul governo, soffiando sul fuoco dell’odio già acceso dall’opposizione politica.

Obbiettivo particolare delle prese in giro e degli insulti sono il ministro dell’interno Salvini e il ministro della famiglia della Famiglia Lorenzo Fontana sotto attacco da più parti perché ha osato denunciare il dramma dell’inverno (o inferno) demografico italiano e ha parlato della famiglia naturale, l’unico tipo di famiglia esistente in natura e in politica. L’attacco è stato sferrato dalla sinistra, dalle lobby LGBT, finanche dal fondatore e patron del “partito cattolico” (PDF) Mario Adinolfi e – se continuerà su questa linea ostinatamente cattolica – rischia anche una tirata d’orecchie dalla CEI che si è già autoproclamata “coscienza critica” di un governo che fa paura soprattutto perché vorrebbe regolamentare l’immigrazione clandestina.

E’ l’immigrazione infatti il nodo cruciale di questo governo. Sinistra e Chiesa Cattolica (sia a livello vaticano che italiano) sono unite in questa battaglia e assieme spaventate dai proclami di Matteo Salvini contro il “business” dell’immigrazione. Un “business” che alcuni episodi di cronaca hanno dimostrato una triste realtà e non solo un sospetto o idee campate in aria. Dente dolente di questa legislatura sarà l’operato del Primo Ministro sulla questione dell’immigrazione. Riuscirà a rimpatriare come promesso gran parte dei migranti? Sarà difficile, molto difficile. Ma per il momento ogni sua dichiarazione su questo argomento attira l’ira funesta del “popolo in cammino” che spolvera il Vangelo per leggere “Ero forestiero…”. Fa nulla che Salvini si sia presentato al giuramento col rosario in mano, lo stesso col quale ha formalmente “giurato” in piazza a febbraio di quest’anno. Anzi, potrebbe venir accusa di appropriazione indebita di fede altrui da parte di un fascista senza pietà.

Ce la faranno i nostri “eroi”? La battaglia “soli-contro-tutti” che stanno affrontando, ci fa pensare che qualcosa di buono possano riuscire a fare. Basti vedere le facce e i proclami di Boldrini, Cirinnà, Fedeli, Zucconi, Saviano, Litizzetto, Fazio, Toscani, Ferro, Riccardi, Paglia, Spadaro, Galantino e molti amici cattolici, e tanti altri che soffrono un’acuta gastrite post elettorale… D’altronde ho sempre considerato che quando qualcosa è sbagliato secondo la sinistra, è la cosa migliore da fare per il bene del paese e dell’umanità. Diamo dunque tempo al tempo, cinque anni, se qualche tempesta non riuscirà ad interrompere il lavoro del governo. Poi si tireranno le somme e si vedrà cosa hanno saputo fare questi giovani populisti invisi ai radical chic.

Intanto si organizzano veglie di preghiere contro la deriva populista… L’iniziativa è organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio il cui leader Andrea Riccardi – scherzando ma non troppo – parlava di “scomunica” per chi ha dato il voto alla Lega e di sconfitta della Chiesa e di papa Francesco avvenuta il 4 marzo. S. Egidio spiega: «Negli ultimi mesi, dopo le elezioni del 4 marzo, l’Italia è stata attraversata da un clima di tensione e di conflittualità che ha fatto perdere in più occasioni l’obiettivo principale della politica, come di ogni responsabilità sociale e civile, che è quello del bene comune e della protezione delle fasce più deboli della popolazione». [E l’immigrazione. Volutamente non citata perché obbiettivo fin troppo evidente di una certa idea di politica].

Mi ricorda quella volta che una ragazza durante la preghiera dei fedeli pregò “per la situazione in Stati Uniti“. Il prete – per anni e anni in missione in Colorado – ebbe un sussulto e mi guardò “Cos’è successo in Stati Uniti? Un’attentato? Terrorismo?”… No, avevano appena eletto Trump e la ragazza leggeva i giornali italiani che disegnavano un’apocalisse mondiale… Anche oggi dunque, preghiamo per l’Italia in mano al populismo. Male non farà!

 

[*] Intellighenzia: «Ambito o gruppo di intellettuali ideologicamente impegnati, che costituiscono la mente direttiva e organizzativa di un partito, di un ambiente, di un movimento; estens. (spesso iron. o spreg. ), i rappresentanti della cultura ufficiale di un paese, di una regione, di una città».

***

Ecco ora una galleria (certamente non esaustiva) di foto; un collage che raccoglie alcune della reazioni al nuovo governo. C’è di tutto: reazioni scomposte, insulti, frasi shock, parolacce, minacce, dichiarazioni di odio ma anche bei giri di parole e veglie di preghiera per chiedere aiuto (persino) al buon Dio contro i cattivi politici che disattendono i dettami del vangelo…  Prepariamoci a 5 anni di vera Apocalisse!

Questo slideshow richiede JavaScript.

Navigazione ad articolo singolo

Lascia un commento